Siri: lo sviluppo e cosa manca ancora

Siri: lo sviluppo e cosa manca ancora

Facciamo un confronto tra Siri e altri assistenti vocali, senza dimenticare ChatGPT

In queste settimane si parla tanto di intelligenza artificiale, ma cosa sta facendo Apple? E, sopratutto, a che punto è arrivata Siri? Parliamo dell’assistente vocale di Apple che, nonostante il percorso, sembra lontana anni luci dagli assistenti vocali della concorrenza.

L’assistente di Apple ha un futuro o resta nel passato?

Ripercorriamo la storia di Siri

Siri è l’ assistente vocale di Apple, sviluppato da Dag Kittlaus e Adam Cheyer, con l’aiuto di Tom Gruber, Norman Winarsky e altri membri del team originale. Nel 2007 il team originale ha fondato la società SRI International e ha iniziato a lavorare sul progetto, venendo ben presto acquisita da Apple stessa. Queste le tappe fondamentali che riguardano la storia dell’assistente vocale di Apple:

  • 2007: Il team originale inizia a lavorare sul progetto Siri nella società SRI International.
  • 2010: Siri viene presentato al pubblico al TechCrunch Disrupt di San Francisco come un’app per iPhone in grado di rispondere a domande vocali e di eseguire alcune azioni.
  • 2011: Apple acquisisce Siri e lo incorpora nell’iPhone 4S all’interno di iOS 5.
  • 2012: Apple rilascia Siri in versione beta in Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Spagna, Svizzera e Regno Unito.
  • 2013: Siri riceve alcuni miglioramenti funzionali, permettendo la ricerca di film e la prenotazione di tavoli al ristorante.
  • 2014: Apple lancia iOS 8 che include miglioramenti per Siri come la composizione di messaggi vocali e l’avvio di chiamate FaceTime.
  • 2015: Apple migliora l’integrazione di Siri con la quinta generazione di Apple TV e permette di cercare programmi televisivi, film e serie TV.
  • 2016: Apple lancia iOS 10 con una versione migliorata di Siri. Finalmente si integra con app di terze parti, riuscendo a inviare messaggi tramite WhatsApp o eseguire la prenotazione di un viaggio tramite Uber.
  • 2017: Apple lancia lo smart speaker HomePod che include Siri come assistente vocale.
  • 2018: Apple lancia iOS 12 dove Siri supporta le “Shortcuts”.
  • 2019: Apple presenta la terza generazione di AirPods dove Siri può leggere i messaggi in arrivo tramite gli auricolari.
  • 2020: Apple lancia iOS 14 dove Siri può inviare messaggi vocali su iMessage e tradurre frasi in altre lingue.

Tutto qui, verrebbe da domandarsi, vedendo i progressi fatti dagli assistenti vocali come Google Assistente o Alexa di Amazon. Quindi, che problemi ha Siri? 

I problemi di Siri

Nel frattempo Microsoft ha creato un’alleanza con ChatGPT per creare un motore di ricerca che ha tutti i presupposti per superare anche Google. Ma Apple che sta facendo? In realtà, Apple con Siri è già indietro di molto tempo, complici anche le fuoriuscite dei tecnici che lavoravano al team di sviluppo di Siri. 

Infatti, è inutile nascondere che Siri fa fatica a comprendere il contesto di una conversazione e a capire cosa sta dicendo l’utente. Ecco perchè, a differenza di altri assistenti vocali, non si può dire a Siri comandi come “accendi la tv E spegni la luce” perchè bisogna dare un comando alla volta e usare sempre la frase “Ehi Siri”.

Spesso le risposte di Siri mandano a siti inutili oppure capisce una cosa per un’altra, davvero imbarazzante. Inoltre, è limitata nella distanza acustica, Alexa sente le voci da una camera all’altra, e Siri si perde da 1 metro.

E vogliamo parlare dei falsi positivi, e delle attivazioni involontarie di “Ehi Siri” quando uno ha detto tutt’altro?

Leggi come avere Assistente Google su Chromebook.

Siri: lo sviluppo e cosa manca ancora

Confrontiamo Siri con ChatGPT

Il 2023 è, indiscutibilmente, l’anno della rivoluzione AI. Vedremo a breve innovativi modelli di linguaggio naturale ad ampio spettro come ChatGPT che sono in grado di comprendere e rispondere a molte domande e richieste in modo naturale e preciso.

Rispetto agli assistenti vocali come Siri, Alexa e Google Assistant, un assistente come ChatGPT ha i seguenti vantaggi:

  1. Conoscenza maggiore: ChatGPT è stato addestrato su una vasta gamma di testi e documenti, garantendo una conoscenza su molti più argomenti.
  2. Linguaggio naturale: ChatGPT è stato addestrato con elaborazione del linguaggio naturale, riuscendo a comprendere e a rispondere a richieste in modo più preciso.
  3. Risposte naturali: ChatGPT riesce a generare testo in modo autonomo.
  4. Continua evoluzione: ChatGPT viene costantemente aggiornato e migliorato, in questo modo continua a migliorare giorno dopo giorno.
  5. Zero limitazioni hardware: ChatGPT ha il vantaggio di poter essere utilizzato su qualsiasi dispositivo con accesso a Internet. Invece, Siri, Alexa e Google Assistant hanno bisogno di un dispositivo specifico.

Leggi come cancellare le conversazioni con gli assistenti vocali.

ChatGPT può aiutare l’assistente vocale di Apple?

La risposta sarebbe: hai voglia! Infatti, Apple ha recentemente fermato lo sviluppo di ChatGPT per dedicarsi allo sviluppo del proprio chip Neural Engine.

Pensiamo, ad esempio, alle fotografie fatte su iPhone che sono migliorate grazie alla fotografia computazionale, collegata all’intelligenza artificiale. Però, sappiamo che Apple preferisce guardare cosa fa la concorrenza e migliorare certi aspetti. Quindi, la strada è ancora lunga per vedere dei miglioramenti evidenti di Siri, grazie a progetti simili a ChatGPT.

Conclusioni

Resta il fatto che Apple deve fare in fretta, perchè ha accumulato un ritardo davvero imbarazzante. In ambito tecnologico, un ritardo può essere fatale, e corrispondere a distanze siderali che saranno difficili da colmare. Staremo a vedere per capire le mosse future di Apple in questo ambito così affollato.

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