L’azienda cinese è prossima al lancio del suo nuovo sistema operativo che potrebbe sostituire Android
Sarà che la guerra dei dazi tra USA e Cina ha colpito Huawei per risparmiare Apple, ma sarà anche che, dopo anni di duopolio Android e iOS, era il momento per un terzo attore. Infatti, il mercato si appresta a salutare l’entrata di HarmonyOS, il nuovo sistema operativo a cui Huawei sta lavorando e che è stato svelato lo scorso 9 agosto 2019. Cerchiamo di capire cosa cambia.
HarmonyOS: il terzo incomodo?
Il terzo incomodo c’è già stato e se lo ricorda bene Microsoft che ha tentato di aprirsi un mercato tra i due colossi concorrenti, senza riuscirci. Non che Huawei sia particolarmente contenta di dismettere Android sui suoi smartphone. Più che altro è colpa della politica del governo americano che sta creando problemi ai produttori di smartphone, sia cinesi sia americani e c’è il rischio che Android possa essere bandito a breve dagli smartphone cinesi. O meglio, è probabile che Huawei e altri non possano più appoggiarsi ad servizio di Google, cioè il Play Store. Peccato che sia il servizio fondamentale per scaricare e aggiornare le app. Ecco la necessità di spingere il piede sull’acceleratore per creare un sistema a cui, comunque, Huawei stava già lavorando.
Cosa cambia?
La differenza più importane tra Android e HarmonyOS è che quest’ultimo sarà basato su micro-kernel, invece che su un core solo. Infatti, ad oggi su Android il kernel (che è il cuore del sistema operativo stesso) fa girare il sistema completo, con tutti i servizi connessi. Ne consegue che un sistema basato su micro-kernel è molto più veloce, perché vengono caricati i servizi solamente quando l’utente li richiede. Questo è un grande vantaggio per l’utente finale, perchè avrà in mano uno smartphone Huawei più snello e che consumerà meno risorse, aiutando la batteria a consumare meno.
Inoltre, questo approccio completamente differente offre anche una stabilità maggiore del sistema perchè, dovesse andare in crash uno dei servizi, gli altri continueranno a funzionare di vita propria.
Però, una delle caratteristiche più interessanti di HarmonyOS è l’arrivo di Deterministic Latency Engine. Attraverso questa funzione, il sistema stabilisce la priorità di esecuzione dei task e anche i limiti di tempo conseguenti, con lo scopo di aumentare la velocità ed eliminare quei piccoli lag che possono esserci a volte. Secondo Huawei, questa funzione diminuirà la latenza del sistema del ben 25%, rispetto al robottino verde. Invece, per quanto riguarda la sicurezza, ecco arrivare la funzione Trusted Execution Environment che consente di eseguire ogni app in un ambiente isolato. Ciò permette di avere un grado di sicurezza che Android si sogna.
Per gli sviluppatori, probabilmente, qualche grattacapo ci sarà, perchè si tratta di due sistemi operativi molto differenti ed è inevitabile che le app non siano compatibili. Anche se Huawei garantisce che la trasformazione da app Android ad app HarmonyOS sarà semplice per ogni sviluppatore. Certamente, all’inizio lo store di HarmonyOS non sarà mai popolato da migliaia di app come su Android.
In ogni caso, Huawei lo scorso 19 agosto ha garantito che gli sviluppatori impiegheranno appena 2 giorni per migrare un’app da Android al nuovo sistema operativo.
HarmonyOS per tutti
Paradossalmente, Huawei potrebbe anche decidere di installare questo sistema operativo su dispositivi diversi dagli smartphone, come le smart TV Honor Vision e Huawei Vision. Lasciando girare gli smartphone con una specie di EMUI, anche se diversa da quella per Android. Tutto questo per guadagnare tempo, ovviamente. Non è ancora una certezza, però, è probabile che Huawei decida di installare HarmonyOS inizialmente su wearable, TV e dashboard per automobili. Per questi si parla del 2020.
La roadmap
Lo sviluppo di HarmonyOS è ovviamente iniziato anni fa. Infatti, Huawei parla del primo Harmony Kernel 1.0 nel 2017. La roadmap parte ufficialmente il 9 agosto 2019, con HarmonyOS 1.0 e arriva fino al 2022 con la compatibilità di occhiali per il VR e altri dispositivi.
Per vedere il sistema sui nuovi PC, notebook, smartwatch e band bisogna attendere il 2020 e la nuova release HarmonyOS 2.0. Invece, nel 2021 sarà il turno degli speaker e i visori con la versione 3.0 che completerà questa prima fase.
Huawei sembra decisa a staccarsi da Android e da Google. Ma servirà tempo, salvo vedere nuovi colpi di scena dell’amministrazione Trump. Ad ogni modo la sfida è stata lanciata ad Apple e Google, spostandosi dai dispositivi al software.