Ironia della sorte, Dropbox sistema i conti grazie al coronavirus
E’ vero, sembra un pò buffo il fatto che Dropbox, dalla sua quotazione in Borsa, è finalmente riuscita a generare profitti.
La società americana ha comunicato al mercato i dati finanziari del primo trimestre. In questo periodo, la società di cloud storage ha registrato un fatturato di 455 milioni di dollari, il 18% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il motivo è presto detto: tantissime persone in questi due mesi sono state costrette a lavorare in smart working , facendo crescere pure la necessità di archiviazione remota per condividere documenti e file con i propri colleghi. Nello specifico, segnaliamo questi indicatori:
- Da metà di marzo in poi, le prove di Dropbox Business Teams sono aumentate del 40%.
- Da metà marzo in poi, le prove dei piani individuali Dropbox Plus sono salite del 25%.
- Nelle prime due settimane di marzo, gli abbonamenti Basic sono aumentati parecchio nei Paesi più colpiti dalla pandemia, come l’Italia.
- Pure la richiesta di integrazione con Zoom è aumentata.
Inoltre, il CEO di Dropbox ha comunicato che sono cresciute anche le “conversioni”, che sono i passaggi dagli account gratis/di prova a quelli a pagamento.
Così, il numero degli abbonati totali è aumentato fino a 14,6 milioni: nello stesso periodo dell’anno scorso gli abbonati erano 13,2 milioni, mentre a marzo 2018 erano 11 milioni.
Avevamo già visto, nelle scorse settimane, come altre società di tecnologia e servizi connessi avessero generato ottimi risultati nel primo trimestre, grazie alle restrizioni legate alla pandemia. Ad esempio, Apple e Microsoft avevano comunicato risultati in crescita per i propri servizi cloud, giusto per citarne due, ma non sono le sole. Insomma, si tratta di un’altra conferma del fatto che il coronavirus sta cambiando le abitudini di moltissime persone. Ci sono molte aziende che sono in gravissima difficoltà, invece altre migliorano nettamente i propri conti.